Ad oggi, nel linguaggio tecnologico, si sente sempre più spesso parlare di ICT, senza sapere bene di cosa si tratta.
L’ acronimo ICT, che significa Information Communication Technology, vuole indicare l’insieme delle tecnologie che consentono il trattamento e lo scambio delle informazioni in formato digitale.
Valorizzare i canali digitali e i vari servizi di Home banking sono alcune delle nuove possibilità che sono state rese possibili grazie all’avvento di questo nuovo tipo di tecnologia, così come l’importanza delle mitigazioni del rischio cyber e l’inevitabile adeguamento delle infrastrutture.
Fondamentale, è ormai, l’esigenza di accelerare verso un totale rinnovamento.
In cosa consistono gli investimenti Ict
Questi investimenti nel campo Ict sono dovuti, per la maggior parte dei casi, all’Open Banking, una condivisione dei dati tra i diversi attori dell’ecosistema bancario, autorizzata dai clienti.
Il forte e dovuto potenziamento dei canali digitali è una delle priorità per gli investimenti.
Potenziando la cosiddetta intelligenza artificiale e formando nuovi tipi di assistenza e interazione col cliente finale, dalla chatbot a dei veri e propri software che gestiscono in automatico gli investimenti.
Tutto ciò senza abbandonare le assistenze virtuali e le conseguenti personalizzazioni delle offerte.
Particolare rilevanza sarà data ad investire sul rischio Cyber. Gli attacchi informatici, soprattutto cercando di evitare quelli agli istituti bancari sono un problema che si trasforma in maniera automatica in minaccia per l’intera economia nostrana.
Stando, difatti, al passo coi tempi grazie alla digitalizzazione delle società ed evitando tutti questi possibili attacchi sarà inevitabile una crescita repentina dell’economia.
Si stima che nel 2030 la digitalizzazione potrebbe aumentare il Pil mondiale di 1,2%, e non è cosa da poco.
Studi recenti hanno dimostrato che gli attacchi informatici sono quintuplicati in quasi tutti i settori, da quello energetico a quello dei trasporti.
Ma anche i settori finanziari e delle telecomunicazioni non se la passano granché bene.
La necessità, dunque, di spingere verso gli investimenti in materia di assistenza ict è il segnale che il budget dedicato quest’anno a tale impresa è finanche in aumento rispetto agli anni passati.
Di conseguenza dovremmo aspettarci un futuro più roseo in materia di infrastrutture tecnologiche, cosa da non sottovalutare se si considera l’arretratezza nei confronti di altri paesi europei e non.
Aspettative importanti anche per quanto riguarda la sicurezza che, con gli investimenti giusti, potrebbe dare una maggiore tranquillità a tutti gli utenti.
Adeguarsi grazie a tali investimenti aiuterà non solo nello sviluppo di nuove tecnologie, ma soprattutto nel miglioramento di tutte quelle attività che si svolgono quotidianamente e anche a fini lavorativi.
Pare che l’Italia pur essendo dotata di infrastrutture tecnologiche sopra la media europea, esse manchino di capillarità.
Intere zone non raggiunte dalle ultime tecnologie sono un campanello d’allarme e tali investimenti serviranno a raggiungere l’importante obiettivo di colmare un gap importante e uniformarsi a ciò che si può trovare nel resto d’Europa.
Alta velocità, lavori per la fibra ottica e connessioni 4g potrebbero diventare alla portata di tutti.
Anche le singole aziende dovranno capire che gli incentivi dovranno servire ad una digitalizzazione globale.
Un recente sondaggio ha stabilito che il 66% delle aziende nostrane ha utilizzato tali incentivi, soprattutto per rinnovare l’hardware obsoleto e l’implementazione di nuove tecnologie per la sicurezza informatica.