Che la Bielorussia non se la passi bene non è affatto un segreto. Nell’ultimo periodo sono aumentate le proteste in strada contro il Presidente Lukashenko, colpevole di aver pilotato le elezioni presidenziali del Paese con una serie di brogli, cosa che è stata anche più e più volte documentata.
Ma la situazione nel Paese non è difficilissima solo a causa dell’aumento delle proteste, bensì anche dalle misure prese da Lukashenko stesso.
Misure per mezzo delle quali questi ha cercato di limitare l’uso dell’Internet, in modo da non far conoscere la gravità della reale situazione a nessuno. Tutto questo ha comportato una serie di difficoltà per tutto il popolo bielorusso, che proprio a causa delle azioni svolte da Lukashenko sembra essere pronto a combattere per la propria libertà.
Si prospetta, per un certo verso, uno scenario molto simile a quello ucraino, anche se l’esito di questa rivolta potrebbe essere imprevedibile.
Bloccare l’Internet in tutto il Paese per non far conoscere la reale situazione sulle strade della Bielorussia è stato uno dei primi passi che hanno fatto, letteralmente, traboccare il vaso.
Ora sembra proprio che le proteste continueranno finché nella Bielorussia non si riuscirà a trovare una via d’uscita dal problema che si è venuto a creare, anche a causa delle ingerenze esterne.
Tra le principali influenze nella politica della Bielorussia non ci si può proprio dimenticare di tutto ciò che concerne la Federazione Russa.
Anche a causa dell’estrema vicinanza tra i due Paesi, la Russia non può proprio permette che Lukashenko, un dittatore che da più di 24 anni resta al potere, da sempre un fedelissimo del Cremlino, perda il potere nel Paese. Proprio per questo negli ultimi giorni sono stati avvistati in Bielorussia numerosissimi militari del Cremlino.
Militari che insieme ai propri colleghi della Bielorussia sono chiamati a reprimere tutte le proteste, anche usando dei metodi piuttosto estremi, tra i quali basterebbe ricordarsi dei manganelli, gas lacrimogeni e quant’altro ancora.
Tutto questo per non lasciare che vengano ripetute le elezioni, alle quali, secondo i media indipendenti e gli stessi cittadini della Bielorussia, ha vinto Svetlana Tichanovskaya.
Quest’ultima, però, anche di fronte alle minacce alla sua famiglia ha dovuto ben presto scappare del Paese lasciando a tutti gli effetti ciò che si può considerare come un vuoto di potere. Nessuno, difatti, accetta la presidenza di Lukashenko anche a causa dei suoi trascorsi e delle sue dichiarazioni, oltre a una politica pesantemente filorussa che ha, di fatto, indignato la maggior parte delle persone.
I bielorussi, anche stando a quanto affermano le statistiche, vorrebbero seguire un percorso filo-europeo, simile a quello che ha caratterizzato il trascorso della vicina Ucraina.
Un’Ucraina che, ricordiamolo, ha dovuto lottare per poter avvicinarsi alla grande famiglia delle nazioni europee in un molto lontano 2014, dovendo far fronte a diversi problemi anch’essa. Una scelta che, a lungo termine, sembra quella azzeccata tant’è che ha già portato numerosi vantaggi a un Paese in costante crescita.
Tuttavia, difficilmente la Russia si lascerà scappare la Bielorussia molto facilmente. Tutt’altro: non vogliono perdere l’influenza su un altro Paese, conservandolo nella propria orbita.
Il futuro sembra, proprio per questo, estremamente incerto per il popolo bielorusso che dovrà dimostrare di essere in grado di lottare per le proprie scelte non solo in maniera pacifica, ma forse persino con le armi nelle mani.
Lottare in maniera coraggiosa e volenterosa, per rovesciare finalmente il regime di Lukashenko e intraprendere una strade differente da quella di prima. E anche se questo potrebbe sembrare abbastanza difficile, per certi versi forse persino impossibile, la realtà è che tutto può succedere.
Tra le principali richieste dei bielorussi che hanno deciso di scendere in piazza per difendere la propria scelta spicca la necessità di tenere delle nuove elezioni libere e controllate, durante le quali si dovrà scegliere una guida differente per il Paese.
Richiesta, questa, che non sembra essere per niente ben gradita né da Lukashenko, né dai vertici della Federazione Russa. Per questo attualmente le richieste delle persone che manifestano non sembrano essere ben accolte e gradite. Il potere, d’altronde, è una di quelle cose che bisogna riuscire a mantenere a qualsiasi costo e il signor Lukashenko sembra essere disposto letteralmente a tutto pur di farlo.
Le proteste durano già una settimana circa e sembrano poter durare ancora di più, almeno finché le richieste del popolo non saranno accettate da Lukashenko stesso. D’altro canto, di fronte a un rapido crescendo di oppressioni e davanti all’uso della violenza, tutto potrebbe accadere.
Non è da escludere nemmeno un’escalation sempre violenta delle proteste in piazza che potrebbe concludersi con un cambio di potere in Bielorussia. Per come le cose stanno ora, però, questo tipo di soluzione sembra essere abbastanza lontana.
Questo perché le persone che protestano in Bielorussia hanno sempre detto di voler manifestare in modo del tutto pacifico. Un modo che ha ripagato in passato, ma che questa volta potrebbe semplicemente significare intraprendere il sentiero errato. D’altronde solo il tempo farà vedere come andranno a finire le proteste in Bielorussia!